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Immagine di compost con scarti organici, terra e piantine, rappresentante il processo di compostaggio domestico.

Come Fare il Compostaggio Domestico: La Guida Completa per Trasformare i Rifiuti in Risorsa

Benvenuto su Scopri e Condividi! Oggi intraprendiamo insieme un viaggio affascinante nel mondo del compostaggio domestico, un’arte antica e al contempo incredibilmente moderna, capace di trasformare ciò che consideriamo “scarto” in una risorsa preziosissima per la terra e per le nostre piante. In un’epoca in cui la sostenibilità non è più solo una parola d’ordine ma una necessità tangibile, imparare come fare il compostaggio domestico rappresenta un passo concreto e potente che ognuno di noi può compiere. Non si tratta semplicemente di ridurre il volume dei rifiuti che finiscono in discarica – un obiettivo già di per sé nobile – ma di chiudere un cerchio virtuoso, restituendo alla natura nutrienti essenziali e arricchendo il suolo del nostro giardino o dei vasi sul balcone.

Questa guida è pensata per accompagnarti, passo dopo passo, alla scoperta di questo processo naturale, sfatando miti e fornendo tutte le informazioni pratiche per iniziare con successo, indipendentemente dallo spazio a tua disposizione. Preparati a scoprire come la buccia di una mela o i fondi di caffè possano diventare l’oro nero del tuo angolo verde.

Immagina di poter contribuire attivamente alla salute del pianeta direttamente da casa tua, con un gesto semplice ma di enorme impatto. Il compostaggio domestico è esattamente questo: un’azione ecologica alla portata di tutti che porta benefici tangibili. Riducendo la quantità di rifiuto organico conferito nell’indifferenziata, non solo alleggeriamo il carico sulle discariche e sugli inceneritori, ma limitiamo anche la produzione di metano, un gas serra molto più potente dell’anidride carbonica, che si sprigiona dalla decomposizione anaerobica (in assenza di ossigeno) dei rifiuti organici ammassati. In questa guida approfondita, esploreremo insieme le diverse tecniche di compostaggio, da quelle adatte a chi possiede un giardino a quelle pensate per chi vive in appartamento, analizzando gli strumenti necessari, i materiali compostabili e quelli da evitare, e le migliori pratiche per ottenere un compost di alta qualità, ricco e fertile.

Affronteremo anche i piccoli inconvenienti che potrebbero sorgere e come risolverli facilmente, trasformandoti in un vero esperto di come fare il compostaggio domestico in modo efficace e gratificante.

Perché Abbracciare il Compostaggio Domestico? I Vantaggi Che Non Ti Aspetti

Prima di addentrarci negli aspetti pratici su come fare il compostaggio domestico, è fondamentale comprendere appieno il valore di questa scelta. I benefici vanno ben oltre la semplice gestione dei rifiuti, intrecciandosi con la cura dell’ambiente, il benessere delle nostre piante e persino un potenziale risparmio economico. Pensare al compostaggio come a un mero “smaltimento alternativo” sarebbe riduttivo; si tratta, infatti, di un vero e proprio processo di rigenerazione. La trasformazione dei nostri scarti organici – bucce di frutta e verdura, fondi di caffè, foglie secche – in compost maturo significa creare un ammendante naturale di eccezionale qualità, capace di migliorare la struttura del terreno, aumentarne la capacità di ritenzione idrica (riducendo così la necessità di annaffiare) e fornire un nutrimento equilibrato e a lento rilascio per le piante, rendendole più sane e rigogliose.

Questo si traduce in un minor bisogno di fertilizzanti chimici, spesso costosi e potenzialmente dannosi per l’ecosistema. Considera l’impatto ambientale: ogni chilo di rifiuto organico compostato evita l’emissione di gas serra e contribuisce a sequestrare carbonio nel suolo, un piccolo ma significativo passo nella lotta al cambiamento climatico. È un gesto che ci riconnette ai cicli naturali, rendendoci partecipi attivi della salute del nostro pianeta.

L’adozione del compostaggio domestico si configura quindi come una scelta etica ed ecologica di grande rilevanza, ma i suoi vantaggi si estendono anche alla sfera personale e pratica. Immagina la soddisfazione di nutrire le tue piante o il tuo orto con un prodotto creato interamente da te, a partire da ciò che altrimenti avresti buttato via. È un processo educativo, che aumenta la consapevolezza sul ciclo di vita dei materiali e sull’importanza di ridurre gli sprechi. Per chi ama il giardinaggio o coltiva un orto urbano sul balcone, come spiegato nella nostra guida Come Realizzare un Orto Urbano o sul Balcone: Guida Completa, disporre di compost autoprodotto significa avere sempre a disposizione il miglior nutrimento possibile, a costo zero. Inoltre, in molti comuni, la pratica del compostaggio domestico può dare diritto a riduzioni sulla tassa dei rifiuti (TARI), rappresentando un ulteriore incentivo economico. È un’attività che coinvolge, che insegna la pazienza e l’osservazione dei processi naturali, e che, in definitiva, ci fa sentire più responsabili e connessi all’ambiente che ci circonda.

Capire il Processo: La Magia della Decomposizione Aerobica

Al cuore del come fare il compostaggio domestico c’è un processo biologico tanto complesso quanto affascinante: la decomposizione aerobica. Non si tratta di una semplice putrefazione, ma di una trasformazione orchestrata da un esercito invisibile di microrganismi, batteri, funghi, attinomiceti, aiutati da organismi più grandi come lombrichi e insetti. Questi “operatori ecologici” lavorano instancabilmente in presenza di ossigeno (ecco perché si parla di processo aerobico) per scomporre la materia organica complessa in sostanze più semplici e stabili, creando l’humus, ovvero il compost maturo. Immagina una micro-comunità estremamente attiva che banchetta con i nostri scarti di cucina e giardino, respirando ossigeno e rilasciando calore, anidride carbonica e acqua. Il calore generato durante la fase “termophila” del processo è fondamentale, poiché raggiunge temperature (anche 55-65°C) in grado di igienizzare il materiale, eliminando semi di erbe infestanti e potenziali patogeni. Comprendere questo meccanismo ci aiuta a gestire al meglio la nostra compostiera, assicurando le condizioni ideali, giusto equilibrio tra materiali, umidità adeguata e sufficiente aerazione, per far prosperare questa comunità di decompositori.

La chiave per un compostaggio di successo risiede nel mantenere un equilibrio ottimale tra due tipi principali di materiali: quelli ricchi di Azoto (N), spesso chiamati “materiali verdi” o umidi (come scarti di frutta e verdura, fondi di caffè, erba sfalciata fresca), e quelli ricchi di Carbonio (C), noti come “materiali marroni” o secchi (come foglie secche, paglia, rametti sminuzzati, cartone non trattato, segatura). Il rapporto Carbonio/Azoto (C/N) ideale per un buon avvio del processo si aggira intorno a 25-30 parti di Carbonio per 1 parte di Azoto in peso. I materiali azotati forniscono le proteine e l’energia necessarie ai microrganismi per crescere e riprodursi, mentre quelli carboniosi forniscono la fonte energetica principale e aiutano a creare una struttura porosa che favorisce la circolazione dell’aria. Un eccesso di materiali verdi può portare a un compost troppo compatto, umido e maleodorante (segno di processi anaerobici), mentre un eccesso di materiali marroni rallenterà notevolmente il processo di decomposizione. Padroneggiare questo equilibrio è uno degli aspetti fondamentali del come fare il compostaggio domestico in modo efficace.

Cosa Serve per Iniziare? La Scelta della Compostiera e gli Strumenti Utili

Ora che abbiamo compreso il perché e il come scientifico, passiamo alla pratica. Per fare il compostaggio domestico servono fondamentalmente tre cose: i materiali organici da compostare (li vedremo nel dettaglio tra poco), un contenitore o uno spazio dedicato (la compostiera), e un minimo di attrezzatura. La scelta della compostiera* è forse il primo passo concreto e dipende principalmente dallo spazio a disposizione e dalla quantità di scarti organici prodotti. Non esiste una soluzione unica valida per tutti, ma diverse opzioni adattabili a contesti differenti, dal piccolo balcone al grande giardino. È importante valutare attentamente le proprie esigenze per fare la scelta più funzionale e sostenibile nel tempo. Ricorda che la compostiera non è solo un contenitore, ma l’habitat che creeremo per i nostri microrganismi decompositori: deve garantire protezione dagli agenti atmosferici eccessivi (troppo sole, pioggia battente), un minimo di isolamento termico e, soprattutto, una buona aerazione e un sistema per il drenaggio dei liquidi in eccesso.

Tipi di Compostiere: Soluzioni per Balconi e Giardini

Per chi dispone di un giardino, le opzioni più comuni sono la compostiera a cumulo (semplicemente un accumulo ordinato dei materiali in un angolo riparato, ideale per grandi quantità ma meno estetica e potenzialmente più soggetta a dispersione) o la compostiera in contenitore. Quest’ultima può essere acquistata (ne esistono di vari materiali, come legno o plastica riciclata, e dimensioni) o autocostruita (ad esempio con bancali di legno). Solitamente hanno aperture per l’aerazione, un coperchio superiore per l’inserimento dei materiali e uno sportello inferiore per l’estrazione del compost maturo. Per chi invece ha spazi ridotti, come un balcone o un terrazzo, la soluzione ideale è la compostiera da balcone o la lombricompostiera (vermicompostiera). Le compostiere da balcone sono contenitori compatti, spesso a sviluppo verticale, progettati per minimizzare gli ingombri e gestire piccole quantità di scarti. La lombricompostiera utilizza l’azione combinata di microrganismi e lombrichi specifici (come Eisenia fetida) per accelerare la decomposizione e produrre un compost di altissima qualità (vermicompost) e un fertilizzante liquido (lombrithé). Quest’ultima opzione è particolarmente efficiente, inodore se ben gestita, e adatta anche agli interni.

Attrezzi Utili (ma non Indispensabili)

Sebbene il compostaggio possa essere fatto anche con strumenti molto semplici, alcuni attrezzi possono facilitare notevolmente il lavoro e migliorare la qualità del processo. Un contenitore da cucina con coperchio (spesso chiamato “pattumierina bio” o “sottolavello areato”) è utilissimo per raccogliere giorno per giorno gli scarti organici prima di portarli alla compostiera. Un forcone o un arieggiatore per compost è fondamentale per rivoltare periodicamente il materiale all’interno della compostiera (soprattutto per quelle a cumulo o in contenitore da giardino), garantendo così l’ossigenazione necessaria ai microrganismi aerobici. Dei guanti da giardinaggio proteggeranno le mani durante le operazioni di rivoltamento e gestione del compost. Un trituratore da giardino (o cippatore) può essere un investimento utile se si hanno molti scarti legnosi (rami, potature), in quanto sminuzzare i materiali più grossolani accelera notevolmente la decomposizione. Infine, un annaffiatoio può servire per inumidire il cumulo se dovesse risultare troppo secco.

Come Fare il Compostaggio Domestico: La Guida Passo-Passo

Siamo arrivati al cuore pulsante della nostra guida: la procedura pratica per avviare e gestire correttamente il tuo compostaggio domestico. Seguire questi passaggi ti aiuterà a evitare errori comuni e a ottenere un ottimo compost in tempi ragionevoli. Ricorda che il compostaggio è un processo naturale: richiede un po’ di pazienza e osservazione, ma i risultati ripagheranno ampiamente l’impegno. Non scoraggiarti se all’inizio qualcosa non va come previsto; fa parte dell’apprendimento. Questa sezione ti fornirà le basi solide per trasformare i tuoi scarti in una risorsa preziosa, un vero e proprio “oro nero” per le tue piante. Vediamo insieme, nel dettaglio, come procedere dalla preparazione iniziale fino alla raccolta del compost maturo, assicurandoci di fornire ai nostri microrganismi l’ambiente ideale per prosperare.

Fase 1: Scegliere la Posizione Giusta (Giardino o Balcone)

La scelta della posizione per la tua compostiera è cruciale per il successo del processo e per evitare potenziali disagi. Se hai un giardino, individua un angolo facilmente accessibile ma non troppo in vista, preferibilmente semi-ombreggiato per evitare che il sole diretto secchi eccessivamente il contenuto o che la pioggia battente lo inzuppi. È importante che la base della compostiera (se di tipo aperto sotto) sia a diretto contatto con il terreno: questo favorisce il drenaggio dell’acqua in eccesso e permette l’ingresso di organismi utili dal suolo (lombrichi, insetti). Assicurati che ci sia spazio sufficiente intorno per poter lavorare comodamente, soprattutto per le operazioni di rivoltamento. Se invece opti per una compostiera da balcone o una lombricompostiera, scegli una zona riparata dal sole diretto estivo e dalle intemperie invernali. La temperatura ideale per l’attività dei microrganismi è tra i 20°C e i 60°C, quindi evita posizioni soggette a gelate persistenti o a surriscaldamento eccessivo. Assicurati che sia stabile e che eventuali liquidi drenati (nel caso della lombricompostiera, il prezioso lombrithé) possano essere raccolti facilmente.

Fase 2: Raccogliere i Materiali Giusti (Cosa Sì, Cosa No)

Questo è un punto fondamentale per fare il compostaggio domestico correttamente ed evitare problemi come cattivi odori o presenza di animali indesiderati. La regola generale è compostare scarti vegetali crudi. Ecco una lista più dettagliata:

  • COSA SÌ (Materiali Compostabili):

    • Verdi (Azotati): Scarti di frutta e verdura (bucce, torsoli, foglie esterne), fondi di caffè e filtri di carta, bustine di tè (senza punti metallici), erba sfalciata (in piccole quantità e mescolata bene per evitare che si compatti), fiori appassiti, scarti dell’orto.

    • Marroni (Carboniosi): Foglie secche, paglia, fieno, rametti e potature ben sminuzzati (max 1-2 cm di diametro), segatura e trucioli di legno non trattato, carta e cartone non patinati e senza inchiostri colorati (es. cartone delle uova, rotoli di carta igienica/cucina, carta di giornale in quantità moderate, tutto ridotto a pezzetti), gusci d’uovo sminuzzati (apportano calcio).

  • COSA NO (Materiali da Evitare):

    • Carne, pesce, ossa, lische (attirano animali e generano cattivi odori).

    • Latticini, formaggi, cibi unti o conditi (stesso motivo di carne e pesce).

    • Scarti di piante malate o trattate con pesticidi (potrebbero contaminare il compost).

    • Erbe infestanti che sono andate a seme (i semi potrebbero sopravvivere e diffondersi con il compost).

    • Feci di cani e gatti (possono contenere patogeni).

    • Materiali non biodegradabili (plastica, vetro, metalli, tessuti sintetici).

    • Carta patinata, riviste a colori, plastiche biodegradabili/compostabili industriali (non si decompongono correttamente nel compostaggio domestico).

    • Cenere di legna (in piccole quantità può andare, ma altera il pH), cenere di carbone (contiene sostanze nocive).

Fase 3: Stratificare Correttamente (Il Rapporto C/N)

Una volta raccolti i materiali giusti, è il momento di assemblare la tua compostiera. Il segreto per un avvio rapido ed equilibrato è creare una buona stratificazione iniziale e mantenere poi un corretto apporto di materiali verdi e marroni. Inizia posizionando sul fondo della compostiera uno strato (circa 10-15 cm) di materiale legnoso grossolano (rametti, cippato): questo favorirà il drenaggio e l’aerazione dal basso. Prosegui alternando strati di materiali “verdi” (umidi, azotati) con strati di materiali “marroni” (secchi, carboniosi). Idealmente, ogni strato verde dovrebbe essere coperto da uno strato marrone, più o meno dello stesso spessore. Questo aiuta a bilanciare il rapporto C/N, a controllare l’umidità e a prevenire i cattivi odori. Cerca di mantenere un rapporto volumetrico di circa 1 parte di verde per 2-3 parti di marrone. Quando aggiungi nuovi scarti dalla cucina (verdi), ricordati sempre di coprirli con uno strato di materiale marrone (tieni una scorta di foglie secche o cartone a pezzetti a portata di mano). Non compattare eccessivamente gli strati, l’aria deve poter circolare.

Fase 4: Mantenere l'Umidità e l'Aerazione

Due fattori chiave per mantenere attiva la comunità microbica sono l’umidità e l’ossigeno. Il contenuto della compostiera dovrebbe avere un’umidità simile a quella di una spugna strizzata: umido al tatto, ma senza gocciolare se ne prendi una manciata e la stringi. Se il materiale è troppo secco, il processo rallenta o si ferma; in questo caso, puoi inumidire leggermente con un annaffiatoio, preferibilmente rivoltando contemporaneamente. Se è troppo umido (spesso a causa di un eccesso di materiali verdi o piogge abbondanti), il rischio è che si creino condizioni anaerobiche (senza ossigeno), con conseguenti cattivi odori e decomposizione più lenta e putrida. In questo caso, aggiungi materiale marrone secco (foglie, cartone, segatura) e rivolta bene per incorporarlo e arieggiare. L’aerazione è garantita principalmente dal rivoltamento periodico del cumulo. Utilizzando un forcone o un apposito attrezzo, mescola il contenuto della compostiera ogni 1-2 settimane (per compostiere da giardino) o seguendo le indicazioni specifiche del produttore (per compostiere da balcone o lombricompostiere). Questo porta ossigeno alle zone interne, ridistribuisce l’umidità e accelera il processo.

Fase 5: Riconoscere e Usare il Compost Maturo

Il tempo necessario per ottenere compost maturo varia molto in base ai materiali utilizzati, alla gestione (frequenza dei rivoltamenti, equilibrio C/N, umidità) e alle condizioni climatiche. Generalmente, si va dai 3-6 mesi per un compostaggio “veloce” e ben gestito, fino a 9-12 mesi per processi più lenti. Il compost è pronto quando:

  • Ha un colore scuro, bruno-nerastro.

  • Ha una consistenza soffice e friabile, simile al terriccio di bosco.

  • Ha un odore gradevole di terra umida, di sottobosco (non deve puzzare di ammoniaca o marcio).

  • I materiali di partenza non sono più riconoscibili (ad eccezione forse di qualche pezzetto legnoso più resistente).

Per raccoglierlo, solitamente si preleva dalla parte inferiore della compostiera (dove il processo è più avanzato) tramite l’apposito sportello. È consigliabile setacciare il compost prima dell’uso, utilizzando una rete a maglie larghe (circa 1 cm), per separare la parte fine e pronta all’uso da eventuali pezzi non ancora completamente decomposti, che possono essere rimessi nella compostiera per continuare il processo. Il compost maturo è un eccellente ammendante: puoi usarlo mescolato al terreno dell’orto o del giardino, come strato superficiale (pacciamatura) per le aiuole, o miscelato con terriccio universale per le piante in vaso.

Risolvere i Problemi Comuni del Compostaggio Domestico

Anche seguendo tutte le indicazioni, a volte possono sorgere piccoli inconvenienti. Non preoccuparti, la maggior parte dei problemi comuni nel fare il compostaggio domestico ha soluzioni semplici. Imparare a riconoscerli e a intervenire tempestivamente fa parte del processo di apprendimento e ti renderà un compostatore più esperto. Affrontare questi “intoppi” non deve scoraggiare, ma essere visto come un’opportunità per capire meglio le esigenze dei microrganismi che lavorano per noi. Vediamo i problemi più frequenti e come risolverli efficacemente, assicurando che la tua esperienza di compostaggio sia il più possibile fluida e priva di fastidi, mantenendo un ambiente sano sia per il processo biologico sia per chi vive vicino alla compostiera.

Cattivi Odori (Ammoniaca, Marcio)

Un odore sgradevole è il segnale più comune che qualcosa non va. Se senti odore di ammoniaca, significa che c’è un eccesso di materiali verdi (azoto) rispetto a quelli marroni (carbonio). La soluzione è aggiungere materiale marrone (foglie secche, paglia, cartone a pezzi, segatura) e rivoltare bene il cumulo per distribuirlo e arieggiare. Se invece l’odore è di marcio (come di uova marce), indica condizioni anaerobiche (mancanza di ossigeno), spesso dovute a eccessiva umidità e compattazione. Anche in questo caso, la soluzione è rivoltare energicamente il cumulo per incorporare aria e aggiungere materiale marrone secco per assorbire l’umidità in eccesso e creare una struttura più porosa. Assicurati anche che la base della compostiera permetta un buon drenaggio.

Presenza di Parassiti (Moscerini, Formiche, Topi)

La presenza di alcuni insetti (come collemboli o piccoli acari) è normale e fa parte dell’ecosistema del compost. Tuttavia, sciami di moscerini della frutta possono essere fastidiosi. Di solito sono attirati da scarti di frutta lasciati scoperti. La soluzione è semplice: copri sempre gli scarti freschi di cucina con uno strato di materiale marrone (foglie, erba secca, terra). Le formiche in gran numero possono indicare un compost troppo secco; prova a inumidirlo leggermente. La presenza di topi è più problematica ed è solitamente causata dall’inserimento di materiali sbagliati (carne, latticini, cibi cotti). Assicurati di compostare solo i materiali consentiti e che la compostiera sia ben chiusa e, se possibile, dotata di una rete anti-ratto alla base (specialmente per quelle appoggiate direttamente sul terreno).

Compost Troppo Umido o Troppo Secco

Come accennato, l’umidità è fondamentale. Un compost troppo secco rallenta drasticamente il processo. Intervieni inumidendo gradualmente con acqua (meglio se piovana) mentre rivolti il materiale, fino a raggiungere la consistenza di “spugna strizzata”. Un compost troppo umido porta a compattazione, mancanza di ossigeno e cattivi odori. Aggiungi materiale marrone strutturante (rametti sminuzzati, paglia, cartone) e rivolta frequentemente per favorire l’evaporazione e l’aerazione. Se usi una compostiera chiusa, verifica che i fori di drenaggio non siano ostruiti e proteggila dalle piogge eccessive se necessario. La chiave è sempre l’osservazione e l’intervento tempestivo per ripristinare l’equilibrio.

Compostaggio Domestico: Un Gesto Concreto per Te e per l'Ambiente

Arrivati a questo punto della nostra guida su come fare il compostaggio domestico, speriamo sia chiaro che non si tratta solo di una tecnica di gestione dei rifiuti, ma di un vero e proprio stile di vita, un piccolo ma significativo atto di responsabilità verso il nostro pianeta e verso noi stessi. Ogni volta che separi uno scarto organico e lo avvii al processo di compostaggio, stai partecipando attivamente a un ciclo virtuoso: riduci l’impatto ambientale dei rifiuti, contrasti l’emissione di gas serra, e crei una risorsa preziosa per nutrire la terra. È un modo tangibile per passare dalle parole ai fatti in tema di sostenibilità, trasformando un problema (i rifiuti) in una soluzione (il compost). La soddisfazione di vedere i propri scarti trasformarsi in terriccio fertile e di utilizzarlo per far crescere piante sane è impagabile e ci riconnette profondamente ai ritmi della natura.

Questo processo, inoltre, ci educa a una maggiore consapevolezza riguardo a ciò che consumiamo e a ciò che scartiamo, spingendoci magari verso scelte alimentari più sostenibili e una riduzione generale degli sprechi. È un’attività che può coinvolgere tutta la famiglia, insegnando anche ai più piccoli il valore delle risorse e il rispetto per l’ambiente. Che tu abbia un grande giardino o un piccolo balcone, esiste una soluzione di compostaggio adatta a te. L’invito è a superare eventuali timori iniziali (odori, difficoltà) – che, come abbiamo visto, sono facilmente gestibili con le giuste accortezze – e a sperimentare i benefici di questa pratica. Iniziare a fare il compostaggio domestico è un investimento nel futuro del nostro pianeta e nella qualità del nostro piccolo angolo verde.

Conclusione: Inizia Oggi il Tuo Viaggio nel Compostaggio!

Abbiamo esplorato insieme il mondo affascinante del compostaggio domestico, scoprendo perché è importante, come funziona il processo biologico, cosa serve per iniziare, quali materiali usare e quali evitare, e come gestire passo dopo passo la tua compostiera, risolvendo anche i problemi più comuni. Ora hai tutte le conoscenze necessarie per avviare con successo questa pratica ecologica e gratificante. Ricorda, fare il compostaggio domestico significa trasformare attivamente i rifiuti in una risorsa preziosa, contribuendo alla salute del suolo, delle tue piante e dell’ambiente. È un piccolo gesto quotidiano dal grande impatto.

Non esitare a iniziare: scegli la soluzione più adatta ai tuoi spazi e alle tue esigenze e mettiti alla prova. Osserva, sperimenta e goditi i risultati.

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